Dal convegno istituzionale alle borse di studio. Le prime iniziative della Fondazione CVL

In programma anche un approfondimento storico con ricerca e produzione di un volume, video e altri materiali

Un convegno di alto profilo istituzionale, un approfondimento storico (ricerca, convegno a livello di esperti, e volume per diffonderne i risultati), borse di studio per studenti della scuola media superiore volte a creare interesse tra i giovani verso i temi della Resistenza al nazifascismo. Sono alcune delle iniziative che la Fondazione CVL ha proposto e sta organizzando con l’obiettivo di sviluppare la sua attività e coinvolgere le lstituzioni, gli antifascisti e tutti coloro i quali si richiamano ai valori della Resistenza, della Liberazione e della Costituzione.

Il Convegno

Già prima dell’estate era iniziata la preparazione del convegno nella speranza che si potesse svolgere a dicembre. Purtroppo la pandemia di Covid-19 ci ha costretto a un rinvio a data da destinarsi (primavera 2021?). Restano comunque valide le linee concettuali e organizzative messe in piedi:
Titolo indicativo: CVL: un esercito regolare partigiano per la Liberazione;
Luogo: Sala da definire presso la Camera, il Senato o altro spazio istituzionale.
Durata: una giornata

Il convegno ha lo scopo di richiamare e rilanciare l’importanza del Cvl nella vicenda della Liberazione. Il tema dovrebbe richiamare il ruolo politico, strategico e organizzativo del Corpo Volontari della Libertà dal giugno del 1944 all’aprile del 1945 e le vicende successive che portarono alle legge 285 del 21/03/1958 che riconobbe al CVL lo status di Corpo militare inquadrato nelle Forze Armate italiane.

In tempi in cui vengono messi in dubbio i valori e la memoria della Resistenza, è utile e giusto ricordare a tutti che i partigiani italiani (104 divisioni per un totale di centomila uomini e donne) non erano gruppi e bande di rivoltosi ma costituivano, nel loro insieme, un vero e proprio esercito con un regolare comando generale e un preciso riferimento politico nel CLNAI.

Il convegno, primo atto del rilancio della Fondazione CVL, ha un pubblico istituzionale e di “addetti ai lavori”: Presidenza della Repubblica, Presidenza di Camera e Senato, Ministero della Pubblica Istruzione, Ministero dell’università, Ministero della Difesa, Presidenze e membri delle Commissioni parlamentari (Difesa e Scuola e Università) Forze Armate: comandi di Esercito, Marina, Aviazione, Carabinieri), Polizia di Stato, Presidenza della Regione Lazio, Sindaco di Roma, Istituto Storico della Resistenza, Istituto Gramsci, Rettori delle tre Università romane (Sapienza, Roma III e Tor Vergata) e professori responsabili dei dipartimenti di Storia Moderna, Sindacati (Cgil, Cisl, Uil), Arci e Libera.

Dopo l’introduzione del presidente della Fondazione CVL, Emilio Ricci e i saluti dei rappresentanti istituzionali, sono previste diverse relazioni a carattere storico e politico. Lo scopo è di delineare i fatti che portarono alla nascita del Corpo Volontari della Libertà e il ruolo che ebbe (anche nei rapporti con gli alleati e il governo del CLN a Roma) nell’organizzare dal punto di vista militare e condurre in porto l’ultimo anno e mezzo della Resistenza contro il nazifascismo. Mettendo anche in evidenza l’unicità (solo in Grecia ci fu qualcosa di analogo) del fenomeno CVL e di come, con legge del 1958 arrivò il riconoscimento del CVL come corpo militare a tutti gli effetti. Da cui la definizione di “esercito regolare di popolo” che è alla base del suo ruolo e della sua importanza storica. L’esistenza di un “esercito di popolo” chiarisce una volta per tutte che la Resistenza italiana non fu una guerra condotta da bande di ribelli ma l’espressione della capacità di un popolo di organizzare anche militarmente il proprio rifiuto della dittatura e dell’occupazione tedesca.

Il progetto “europeo”

Il convegno dovrebbe anche servire da lancio di un progetto europeo sullo stesso tema ma con maggiore approfondimento storico e con l’obiettivo di far capire alle nuove generazioni italiane ed europee il valore (e le caratteristiche per molti versi uniche) della Resistenza italiana al nazifascismo. Questo anche alla luce di alcune pericolose tendenze che vediamo serpeggiare in diversi paesi europei.

Il progetto si dovrebbe strutturare in tre fasi:

  1. a) Ricerca storica su tutti gli aspetti della vicenda del CVL che inquadri e definisca una volta per tutte la sua importanza, le operazioni che gli sono attribuibili e il successivo riconoscimento come corpo militare. I temi da approfondire sono più o meno gli stessi elencati più sopra e potrebbero essere affidati ad alcuni Istituti Universitari di diversi Atenei italiani e alla Rete degli Istituti Storici della Resistenza con il coordinamento di un Comitato scientifico coordinato da uno storico di nome.
  2. b) Organizzazione di un Convegno di studio di alto livello (entro la fine del 2021) a carattere storico e scientifico, che provveda alla definizione e alla sistematizzazione dei materiali raccolti dalla ricerca;
  3. c) Diffusione e distribuzione dei materiali attraverso un libro e un docufilm.
Le Borse di studio

Collegate al progetto verrebbero istituite due Borse di Studio per studenti dell’ultimo anno di scuola media superiore da lanciare attraverso un bando in cui vengono stabiliti alcuni temi-cornice. I risultati dei vincitori dovrebbero essere presentati nel convegno di cui sopra.

Incontri col governo

La Fondazione CVL intende sottoporre queste e altre iniziative all’attenzione del Governo in una serie di incontri con i Ministri della Difesa e della Cultura. Come si è detto il Corpo Volontari della Libertà è inserito tra i corpi dell’Esercito italiano e ha dunque un rapporto molto stretto con le Forze Armate. Da qui la necessità che la Storia del CVL e la memoria della Resistenza e della Liberazione, opportunamente aggiornate ai tempi e ai problemi di oggi, vengano valorizzate anche attraverso i canali e con il sostegno dei due importanti dicasteri.

Incontri con i Ministri della Difesa e della Cultura con la finalità di promuovere iniziative finalizzate alla promozione della Fondazione CVL.

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